Indicatori Farmaceutici 2022
Indicatori Farmaceutici 2022

Farmindustria ha pubblicato “Indicatori Farmaceutici 2022”, il consueto rapporto che evidenzia l’evoluzione e le caratteristiche dell’industria farmaceutica in Italia e il suo ruolo sempre centrale per la salute e la ripresa economica del Paese.

Marcello Cattani nuovo presidente Farmindustria

Novità al vertice dell’associazione delle imprese farmaceutiche italiane, che ha eletto all’unanimità Marcello Cattani nuovo presidente per il biennio 2022-2024.
Laureato in Scienze Biologiche ad indirizzo biomolecolare con una specializzazione in Chimica e Tecnologia Alimentari presso l’Università di Parma, Cattani è Presidente e Amministratore Delegato di Sanofi Italia e Malta dal 2020.
In oltre 20 anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità a livello nazionale ed internazionale, maturati in diverse aziende biofarmaceutiche leader a livello mondiale.

L’eccellenza del settore farmaceutico in Italia

Nel corso della sua relazione “Essere competitivi in Europa. Scenari della farmaceutica”, presentata a Roma il 7 luglio nel corso dell’Assemblea pubblica di Farmindustria, Cattani ha evidenziato l’eccellenza del settore farmaceutico italiano sottolineando che “con 34,4 miliardi di euro di produzione nel 2021 e 67 mila addetti, insieme a Germania e Francia l’Italia si pone nel gruppo di testa nell’Ue (il 14% del totale). 

Tenuta dell’industria farmaceutica tra il 2020 e il 2021

Il valore della produzione nel 2021 dell’industria farmaceutica è stato di 34,4 miliardi, come dicevamo, dato stabile rispetto al 2020 che evidenzia come anche in un contesto molto difficile le aziende italiane del settore proseguono non solo a garantire adeguate risposte alla domanda di salute dei pazienti, ma anche ad investire e aumentare il numero degli addetti nel settore.

Partenza rapida del settore farmaceutico nel 2022

Se nel 2020 e 2021 abbiamo assistito alla tenuta dell’industria farmaceutica, il 2022 ha visto una partenza rapida del settore, con i primi quattro mesi che hanno segnato una crescita della produzione dell’8%, spinta dall’export, nonostante le tensioni causate dagli aumenti dei costi per l’approvvigionamento delle materie prime.
In uno scenario nel quale la competizione globale è in costante crescita sia tra macro-aree che all’interno dell’Unione europea, per permettere all’Italia di mantenere e accrescere il suo valore industriale nel comparto è necessario stabilire un quadro di regole che riconosca la farmaceutica come settore strategico dell’economia del Paese.

Gli effetti pandemici sul reshoring per la farmaceutica

L’aumento esponenziale dei costi delle materie prime e del loro trasporto, hanno posto al centro dell’attenzione delle associazioni di settore la possibilità di rientro delle produzioni di API e medicinali finiti in Europa.
L’edizione 2021 dell’”Osservatorio sul sistema dei farmaci generici”, realizzata da Nomisma per Egualia, ha analizzato in dettaglio la forte dipendenza dall’importazione di principi attivi ed eccipienti farmaceutici da paesi extra-UE.
Per questo motivo “uno degli obiettivi primari della nuova Pharmaceutical Strategy europea punta a diversificare le catene di produzione e di approvvigionamento, promuovendo gli investimenti produttivi all’interno dell’Unione” ha dichiarato Lucio Poma, Chief Economist di Nomisma e coordinatore scientifico dello studio, nel corso della presentazione dei risultati. 

Per rendere possibile il reshoring, lo studio evidenzia come sia necessaria “una azione nazionale ed europea indifferibile e radicale” specificando che una “proposta concreta è quella di estendere la durata del Temporary Framework sugli aiuti di Stato, concesso per la lotta alla pandemia, ben oltre l’attuale limite, per disporre di un lasso temporale adeguato all’implementazione di azioni strutturali di medio termine”.

Gli investimenti in Tecnologia e Ricerca e Sviluppo dell’industria farmaceutica in Italia

Per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, il rapporto evidenzia come nel 2021 le imprese del farmaco abbiano investito 1,7 miliardi di euro, cifra che corrisponde al 6,3% del totale degli investimenti in Italia, equivalente ad una crescita del 14,3% considerando gli ultimi 5 anni (+2,7% in media all’anno).
Le spese sostenute in R&S dall’industria farmaceutica risultano essere pari al 16,9% del valore aggiunto, percentuale nettamente superiore alla media dei settori a media-alta tecnologia (11,3%) e all’industria manifatturiera (5,5%).  

L’industria farmaceutica può inoltre vantare la quota più alta di imprese innovative (circa il 90%) e la più alta spesa in innovazione per addetto, circa 3 volte più alta della media dell’industria manifatturiera.

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